Ok, finito pure io. Faccio un veloce commento, dato che avendo letto i vostri post con i quali concordo quasi su tutto è inutile essere ripetitivi:
Il libro in molte parti è spettacolare e incredibile, soprattutto da amante delle grandi battaglie e degli scontri tra eserciti non potevo non apprezzare la parte militare che qualcuno di voi ha definito troppo prolissa, ma io la ritengo notevole (che sia una delle parte scritte da Jordan o farina in gran parte di Sanderson fa poca differenza) ma io sono un amante delle battaglie antiche quindi forse sono poco obiettivo. Veniamo alla conclusione: il duello mentale sul futuro tra Rand, e poi il modo in cui viene nuovamente sigillato, e il Tenebroso è ottimo ed anche lo scambio dei corpi con Moridin e il fatto che Rand possa finalmente avere una vita normale e semplice (mi ricorda un po' cosa successe nel ciclo di Dune a Paul Atreides che tutti o quasi credevano morto), grandiosi i duelli con Demandred e le tattiche come già detto e buono anche Perrin e e il fatto che Olver sia il suonatore corno ed il ritorno di Noal. Fine grandiosa di Egwene (Gawyn è crepato nel modo che poteva toccare ad un superbo e ad uno che pensava di essere "immortale"). Mi sono un po' incacchiato per la morte di Siuan, uno dei miei personaggi preferiti, ma non aveva scampato già la profezia di Min? Era meglio far crepare Cadsuane... Un po' veloce la faccenda di Fain e anche forse deludente, così come è allucinante che Moiraine che doveva essere decisiva a quanto si era capito si risolva, si ad aiutare rand all'inizio, ma poi tappezzeria...bò e non si incontra con Siuan! Gulp?!? e le cose che le volpi gli avevano rivelato? Bene Nyn e Lan (tutti credevamo che sarebbe stato un morto sicuro). Vi sono poi dei buchi come molti di voi hanno già detto e cose non spiegate come la faccenda della canzone che devono ritrovare i Calderai. cmq tenendo conto che il creatore di questa saga purtroppo non ha potuto concluderla e che altri hanno dovuto prendere questo gravoso impegno credo che di meglio non si potesse fare. E' già molto che abbiamo letto una fine, non era mica detto che si potesse trovare uno scrittore che rischiasse (ma è stata anche una grandissima opportunità) una tale impresa.