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09/11/2006 14:27 | |
Libro III - Capitolo 5 - Incubi ambulanti
Il Custode teneva una mano sotto il braccio dell'Aes Sedai, come se cercasse di sostenerla senza che se ne accorgesse. Gli occhi di M erano stanchi, e stringeva tra le dita una piccola statuetta d'avorio ingiallito dal tempo che rappresentava una donna. [...] Era un parametro per misurare il livello della sua stanchezza, se lo stava usando per la guarigione.
Min si aiutò per aiutare M, ma l'Aes Sedai le fece cenno di allontanarsi. "Ho controllato tutti" disse a Min "una volta che avrò finito con voi, potrò riposare". Si liberò anche della presa di Lan, e la concentrazioe le apparve sul volto mentre passava na fredda mano sulla spalla sanguinante di Perrin, quindi lungo la schiena. [...]
All'improvviso sembrò che gli occhi dell'Aes Sedai scrutassero attraverso di lui. Perrin ansimò e l'ascia gli sfuggì quasi di mano. ùùpoteva sentire muoversi la pelle della schiena, i muscoli si contorcevano mentre si saldavano nuovamente.[...] Dopo un'eternità riusci di nuovo a mettere a fuoco il mondo. M si stava allontanando, quasi barcollante, fino a quando Lan non l'afferrò per un braccio.
[...]
"La maggior parte dei lupi feriti se e sono andati verso la foresta" lo informò M massaggiandosi la schiena "ma ho guarito quelli che sono riuscita a trovare". Perrin le rivolse un'occhiata penetrante, eppure sembrava che stesse solo facendo conversazione "Forse sono venuti per motivi personali, eppure con molta probabilità saremmo tutti morti senza di loro".
Lei sa, vuole farglielo sapere, ma non vuole dirgli niente finchè non è lui a chiedere! Mamma mia quant'è complicata una donna! Proprio Aes Sedai! |
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