Per quanto riguarda il mettere insieme realtà e fantasy son d'accordo in toto ,è una cosa fantastica come il mondo di Jordan sia vivo da questo punto di vista! quello che mi piace meno è trascinare certe vicende troppo a lungo e in particolare "chiudere" un libro aprendo nuove vicende... ripeto la cosa non mi sconvolse più di tanto a suo tempo perchè avevo già il 9 pronto a essere letto ,ma altrimenti ci sarei rimasto piuttosto male; non dico che all'interno di un libro debbano esserci tutte storie che si chiudono in quello stesso libro ,come nel libro 4 per citarne uno (anche se in molti lo dipingono come il migliore di tutti; io preferisco il 6 per esempio...)però un minimo di attenzione al crescendo della tensione e degli eventi all'interno del libro stesso mi pare giusto.
Nel libro 8 questo c'è ,ma in misura limitata; il rischio è quello di avere tanti piccoli assaggi senza la potenza data da un crescendo di eventi.Ancora un esempio una volta letto della morte di Morr avevo una gran tristezza e voglia di veder cambiare le cose, che poi con la fine del libro si perde; sempre nel 4 invece la vicenda di Rand e gli Aiel è un crescendo continuo, così come quella di Perrin :le emozioni si accumulando e poi esplodono nel finale.
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Sometimes, the same breast that held fear, held hope.Hope of salvation and fear of destruction, from the same source.