SilmaCauthon, 21/09/2010 17.05:
Infatti credo che sia una cosa abbastanza normale x chi scriva di volere aggiungere il più possibile x rendere più chiara l'ambientazione e i personaggi e dire tutto quello che ha nella testa x ché nn vede l'ora di condividerlo con il pubblico. Putroppo (e forse no) capita che così facendo spesso ci si lasci prendere un po' la mano, e magari vengano fuori interminabili pagine di cose all'apparenza inutili. Immagino che x RJ sia stato così, nn credo avesse secondi fini.
Certi "allungamenti", se sono fatti bene e nn sono noiosi, credo che aggiungano qualcosa in più al romanzo xché lo rendono più "reale", nn so se mi spiego... Nn posso fare a meno di citare la Rowling, io potevo stare a leggere intere pagine di nulla in cui lei descriveva la sala comune di Grifondoro, col camino acceso e i quadri che si muovevano, e gli studenti a studiare ecc ecc xché rendeva il tutto magico
Quoto. Penso proprio che sia normalissimo per uno scrittore cercare di condividere con i lettori quanti più dettagli possibile sul suo mondo in modo da renderlo ancora più vivo.
Sul confronto tra 4 e 10 sono d'accordo che succede molta meno roba nel 10, però come dicevo prima c'è da considerare che nel 4 ci sono 3 trame principali (Rand, Mat, Egwene, Moir nel Deserto; Nyn e Elayne a Tanchico; Perrin nei Fiumi Gemelli, e la trama minore di Siuan e Min nella Torre) nel 10 invece abbiamo non solo molte più trame e sottotrame ma i personaggi principali si trovano tutti in luoghi diversi. D'accordo, RJ stesso ha detto che CoT è un esperimento riuscito non proprio al meglio, però pensate alla difficoltà di far avanzare decine di trame e sottotrame in modo armonioso facendo più o meno coincidere i tempi di tutte e non lasciandone indietro neanche una per poi eventualmente farle intrecciare al momento e alle condizioni opportune. Secondo me è difficilissimo!
Portandone avanti 3-4 è ovvio che il libro risulti più fast-paced, ma quando devi tirare le fila di così tante plotline cambia tutto... Tirare le fila è un termine che ci sta proprio bene in questo caso, mi immagino ogni trama come un filo e ognuno deve essere tirato, chi più chi meno, e fatto avanzare..
Tra l'altro, i capitoli più slow-paced servono anche a far risaltare i più movimentati. Se non ci fossero quelli e il libro fosse tutto una battaglia o un colpo di scena l'effetto che questi avrebbero sul lettore sarebbe molto meno marcato..